Langhe alternative: l’ultima sala del processo produttivo nella fabbrica di birra, qui la birra invecchia prima dell’imbottigliamento e dello stoccaggio. 

Se vi dico Asti, Alba e Barolo pensate subito al vino, ai vigneti sterminati e ai ristoranti pretenziosi. Ma se volete fare un viaggio nelle Langhe alternative, sappiate che quest’angolo di Piemonte ha anche altro da offrire. Per esempio, sapete che proprio ai margini delle Langhe si trova uno dei primi birrifici artigianali d’Italia? Se siete appassionati di birra artigianale non potete perdervi una visita a Baladin di Piozzo (CN). Potrete dormire in una casetta sotto le stelle, mangiare in un parco ai piedi del birrificio e perché no, fare una bella passeggiata in un luppoleto.

Langhe alternative: alla scoperta di uno dei primi birrificio artigianali d’Italia

 

Tutto è iniziato nel piccolo paesino di Piozzo da un ragazzo figlio di contadini, Matteo Musso. Matteo non era proprio uno studente modello, così aveva lasciato la scuola e si era messo a fare il fabbro con il fratello. Una vita semplice, di paese, con poche vacanze. Poi un giorno, in un paese di mille abitanti con ben poche novità, arriva il circo Bidon, un circo itinerante che sta girando l’Italia con carro e cavalli. Matteo molla tutto e per una settimana li segue.

Quando torna a Piozzo decide di cambiare vita, rileva il vecchio bar di paese chiuso da 8 anni e lo chiama “Le Baladin”, una parola francese che significa “cantastorie”. E’ la prima birreria d’Italia ad avere 300 etichette in lista. Matteo le va a prendere di persona in Belgio, con una licenza d’importazione che si è fatto fare. Siamo nella patria del vino, ai margini delle langhe, è il 1976 e nessuno in Italia sa cosa sia una birra artigianale. La birra è associata a puzzolenti prodotti industriali, vagamente accettabili solo se buttati giù con grosse fette di pizza.

E’ proprio all’interno di questo locale che nel 1986 Matteo Musso inizia a produrre le sue prime birre, la ISAAC e la SUPER, che proporrà porta a porta ai ristoranti. Oggi birra Baladin fattura 30 milioni l’anno ed offre un’enorme gamma di birre, distillati, succhi e bibite artigianali. Fin dall’inizio, la filosofia è stata sempre la stessa: cercare di essere totalmente indipendenti, controllare la propria filiera e produrre in Italia. Per questa ragione Baladin ha una propria azienda di distribuzione e diverse birrerie proprietarie in giro per il mondo. La produzione del 95% delle materie prime usate nella birra viene coltivata direttamente da loro in Italia (malto e altri cereali, luppolo, acqua), ma l’obiettivo è di arrivare presto al 100%.

 

 

Langhe alternative: all’ingresso del birrificio, dove vi verrà dato un bicchiere Baladin per la degustazione. 

Come funziona la visita?

Il mondo Baladin si divide tra il centro del paesino di Piozzo e il nuovissimo Open Garden. In centro paese si trovano il boutique hotel casa Baladin e il vecchio pub originale, oggi non più in uso. E’ da qui che si parte per la visita e ad accompagnarvi sarà proprio Matteo Musso di persona. Ci si sposta poi con mezzi propri a pochi chilometri da Piozzo, nell’area dell’Open garden. Qui si trovano la fabbrica, un’enorme cascina ristorante e gli agronidi, piccole casette in legno in cui potrete dormire sotto le stelle.

Le visite si fanno solamente la domenica mattina e vanno prenotate con almeno un paio di giorni d’anticipo. Il costo è puramente simbolico, si tratta di 10 € per un tour guidato di 3 ore alla fine del quale vi verrà regalato il bicchiere simbolo del birrificio e potrete assaggiare una delle loro famose “birre da divano”. Una piacevole aggiunta che potete fare è una sosta al luppoleto (altro che vigneti, queste si che sono langhe alternative!). Si tratta di un piccolo campo di proprietà di Baladin che si trova a meno di un chilometro dall’open garden (questa è la posizione esatta, si parte da un sentiero accanto alle officine Contero). Noi ci siamo andati su invito di Matteo Musso, il campo non è recintato e si può accedere liberamente, ma ovviamente bisogna mantenere un comportamento rispettoso.

A noi il tour è piaciuto molto, è una bella realtà italiana da conoscere e se amate la birra è una tappa davvero imperdibile. Se proprio devo trovare una pecca, com’era da aspettarsi la visita è abbastanza auto celebrativa. Nessuno mette in dubbio che Matteo Musso abbiamo di che celebrare se stesso (anzi). Ma quando sento certe frasi (in un’intervista si presentava come “il papà della birra artigianale italiana”), un po’ di cade un mito. Perché nello stesso anno in cui nasceva Baladin aprivano i battenti Lambrate e il birrificio Italiano e con loro tante realtà più piccole che magari non sono sopravvissute a quegli anni. Non una parola in merito durante il tour, ma non hanno forse contribuito anche loro a portare la cultura birraia in Italia? Io non ci credo alle rivoluzioni culturali fatte da un uomo solo.

Mangiare e dormire da Baladin

Il birrificio Baladin offre un’esperienza davvero completa, tanto che potreste passare qui un intero week end.

L’Open Garden offre due soluzioni per mangiare. D’inverno è aperto l’Open Garden Bistrot, un ristorante ospitato nella bella cascina ristrutturata che si trova proprio accanto alla fabbrica (qui trovate informzioni e i menu aggiornati). D’estate invece tutto si sposta all’esterno e in versione di street food, all’Open Garden Birreria ai piedi della cascina (qui trovate informazioni e il menu completo). In entrambi i casi ovviamente avrete modo di assaggiare la gamma completa di birre, distillati, succhi e bibite Baladin. Se venite qui in visita una domenica d’estate, di solito (e Covid permettendo) viene organizzato anche un mercato contadino all’aperto con diverse attività.

Anche per dormire avete due opzioni, casa Baladin o gli agronidi. Casa Baladin, in centro paese, offre cinque stanze arredate in modo raffinato e moderno (Giappone, Gioiello, Cina, Africa e Barbie, la più piccolina). Le stanze (al momento) costano 120 € a notte per due persone, con incluse colazione e l’utilizzo del bagno turco della struttura. L’altra opzione è quella di dormire agli Agronidi start box, delle casette di legno che si trovano all’interno dell’Open Garden e che hanno il tetto apribile per poter dormire sotto le stelle. Il costo è di 100 € a notte per 2 persone (80 senza colazione) e il bagno è in comune.

Essendo esaurite le stanze noi abbiamo dormito agli Agronidi, tra alti e bassi. Se vi interessa quest’esperienza, qui trovate l’articolo completo in cui ne parlo.

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Se ti interessa la birra artigianale invece, trovi altre proposte di viaggio e storie nella sezione del sito birre e dintorni.