Ded Moroz, la versione sovietica di Babbo Natale, nella sua casa all’interno della Belovezhskaya Pushcha.
La Belovezhskaya Pushcha (foresta di Białowieża in polacco) si trova al confine tra Polonia e Bielorussia ed è una delle foreste più antiche d’Europa. L’età media degli alberi di questo parco protetto è di 80 anni, ma molti esemplari hanno anche più di 300 anni. Per il suo valore ecologico, la foresta è ufficialmente riconosciuta anche come World Heritage UNESCO dal 1992.
Essendo al confine tra due paesi, si può visitare sia dal lato polacco (quello più conosciuto dai turisti occidentali) che dal lato bielorusso. Entrambi offrono molto da vedere: questa guida è dedicata alla visita nel lato bielorusso, ma ho scritto una guida completa anche su come visitare il lato polacco.
Comunque, potete anche scegliere di visitarli entrambi, cosa che vi consiglio. Infatti da qualche hanno è possibile farlo senza richiedere il visto bielorusso (per soste inferiori ai 3 giorni). Vi basterà entrare in Bielorussia a piedi o in bicicletta da valico pedonale di Grudki – Pererow. Tra Bialowieza e Kamienyuki ci sono circa 30 km, quindi il modo migliore per muoversi è noleggiare una bicicletta oppure prendere l’autobus. Nel caso scegliate l’autobus, ricordatevi che dovrete cambiare, infatti alla dogana è necessario scendere e attraversare a piedi. Vi consiglio di informarvi sul posto sugli orari aggiornati dei mezzi pubblici, potete chiedere informazioni per email o di persona all’ufficio del PTTK di Bialowieza, l’associazione delle guide. La informazioni complete sull’ingresso visa free le trovate sul sito ufficiale del parco. Allo stesso link dovrete obbligatoriamente effettuare una richiesta d’ingresso e pre acquistare i biglietti per alcune attività (museo della natura, casa di Ded Moroz…sotto vi spiego tutto quello che si può fare!). La richiesta d’ingresso e il passaporto saranno gli unici documenti che dovrete presentare alla dogana.
Se entrate in macchina invece (come abbiamo fatto noi), avrete bisogno di richiedere il visto e passare dalla dogana di Polowce – Pieszczatka (l’altra dogana è esclusivamente pedonale!). Non potete entrare in Bielorussia con una macchina a noleggio, dev’essere per forza di vostra proprietà.
Come arrivare, dove dormire e come muoversi nella Belovezhskaya Pushcha
Il punto di partenza per eccellenza per visitare la Pushcha è la cittadina di Kamianyuki, che si trova proprio all’entrata del parco (questa è la posizione esatta del cancello d’ingresso). Kamianyuki offre un supermercato, una pompa di benzina, un bancomat e alcuni ristoranti – insomma tutto l’essenziale per sopravvivere. Dalla città si può camminare fino alla foresta a piedi, oppure raggiungerla in auto e parcheggiare davanti all’entrata. Potete dormire anche direttamente all’interno del parco in una delle strutture consigliate (qui trovate l’elenco completo). L’hotel Kamenyuki dovrebbe essere il più recente ed offre anche piscina e sauna per un piccolo extra. L’hotel Vygonovskoe invece si trova un po’ più lontano ed è pubblicizzato come un “paradiso della pesca” (quindi a meno che il vostro obiettivo sia pescare, ecco, sceglietene un altro). Noi alla fine abbiamo preferito prenotare online un piccolo appartamento in città, la Usadba Belovezhskoye Pomestye. La signora мария (Maria), la proprietaria, è dolcissima e ci ha ripetutamente abbracciato ripetendo i nostri nomi nel corso del soggiorno, il che ci ha permesso di legare nonostante le evidenti barriere linguistiche. Si tratta di una struttura molto grande, con tanti appartamenti, parcheggio privato e sauna comune che affaccia sulla campagna. Cucinano anche sostanziosi pasti tipici e i prezzi sono decisamente abbordabili (ma siamo in Bielorussia).
Se volete raggiungere la foresta con i mezzi pubblici, la soluzione migliore è partire da Brest, da dove potrete prendere un autobus o una maršrutka (pulmino condiviso tipico dei paesi dell’ex URSS che parte quando si riempe). Secondo il sito del parco, gli orari di partenza sono i seguenti, ma consiglio sembra di verificare all’info point turistico sul posto:
Da Brest a Kamenyuki con la Maršrutka “Brest – Belovezhskaya Pushcha”:
Partenze dalla stazione degli autobus di Brest: 7:00, 13:00, 17:15.
Partenze dal parco Belovezhskaya Pushcha: 8:10, 14:10, 18:20.
Da Brest a Kamenyuki con l’autobus “Brest – Belovezhskaya Pushcha”:
Partenze dalla stazione degli autobus di Brest: 8:30, 10:40, 14:00, 16:30.
Partenze dal parco Belovezhskaya Pushcha: 6:10, 10:00, 12:10, 16:00, 18:00

La natura invernale al’interno della Belovezhskaya Pushcha.
Cosa vedere all’interno della Belovezhskaya Pushcha
Per me la cosa bella di visitare entrambi i lati della foresta è stata che oltre ad un viaggio nella natura è stato anche un vero e proprio viaggio culturale. Dopo aver visitato il lato polacco ed essere andati a caccia di animali selvatici, entrare nel parco bielorusso è stato uno shock culturale. Ci sono hotel il cui nome è un numero, grossi autobus, uno zoo, visite con programmi serrati. In Bielorussia tutto è estremamente organizzato.
Se vi piacciono i tour organizzati, odiate la fatica o amate il trash sarete felici di sapere qui partecipare ad un photo-safari di gruppo trainati da un trattore (davvero, esiste, lo trovate qui). Oppure che per vedere il bisonte europeo vi basta camminare lungo le gabbie dello zoo all’ingresso del parco. E soprattutto, attività che non mi sono di certo lasciata scappare, è possibile visitare la casa di Ded Moroz, il babbo natale sovietico. Se invece come è sano e normale volete visitare Bialowieza perché amate la natura, dimenticatevi di tutto ciò e lanciatevi sull’esplorazione del parco in bicicletta, a piedi o con una guida professionista.
Qualunque siano i vostri gusti, qui sotto vi lascio un po’ di idea su cosa vedere e rendere memorabile la vostra visita.
Perdersi nella natura
Non fatevi fregare dai grossi autobus e dalla lista di attività organizzate che vi vengono proposte alla biglietteria: l’ingresso al parco è gratuito e potete muovervi in autonomia purché lo facciate a piedi oppure in bicicletta. Sul sito del parco trovate tantissime opzioni di trekking o giri da fare in mountain bike, con una breve spiegazione di quello che vedrete sul percorso. Purtroppo non tutti i percorsi hanno una mappa e nessuno ne ha una GPS, ma all’ingresso dovrebbero fornirvi una mappa cartacea e potete chiedere maggiori informazioni. Se non parlate russo comunque preparatevi ad avere un problema reale a comunicare con le bigliettaie, che al nostro arrivo non parlavano nemmeno una parola d’inglese. Per questo è il mio consiglio è di organizzare tutto prima e di arrivare ben preparati. Potete chiedere informazioni anche all’ente turistico del parco scrivendo a beltour07@mail.ru (loro parlano inglese!) oppure chiamando l’ufficio di riferimento del parco. Per quanto riguarda invece il noleggio di attrezzatura, all’hotel numero 4 dovreste poter prenotare tutto il necessario per la pesca, lo sci, il nordic walk e il campeggio.
Se volete andare a caccia di animali o farvi spiegare qualcosa di più sugli antichissimi alberi del parco, potete anche scegliere di esplorarlo con una guida autorizzata. In questo caso chiedete sempre maggiori informazioni su costi ed orari scrivendo a beltour07@mail.ru. Potete anche contattare le stesse guide del lato polacco, che sono autorizzate ad accompagnare su tutto il territorio del parco. Nell’articolo sul lato polacco per esempio vi avevo consigliato Joao, che parla anche italiano.
Se invece odiate camminare, siete allergici alla natura, avete bambini o adorate gli autobus, si può fare un giro turistico in bus del parco. Il tour comprende anche la visita al museo del folklore e una guida che vi darà alcune informazioni generali, costa circa 6 euro (15,00 rubli) e dura 2 ore.
Attività culturali all’interno del parco
La Belovezhskaya Pushcha offre anche alcuni interessanti musei. Noi purtroppo non siamo riusciti a vederne nessuno per il poco tempo a disposizione, ma in molti ci hanno consigliato il bel Museo della Natura (Музей природы) dedicato alla biodiversità della Pushcha. Si trova proprio accanto all’ingresso ed il biglietto costa solo 5,00 rubli (circa 2 euro). Se interessati, potete anche richiedere una guida in inglese o tedesco (10,00 – 20,00 rubli) oppure noleggiare un’audioguida (5,00 rubli).
E’ molto interessante anche il museo archeologico (Археологический музей под открытым небом), un’area all’area aperta in cui è stato ricostruito un insediamento della tarda era del bronzo. All’interno è possibile imparare di più sull’artigianato e la cultura delle antiche popolazioni bielorusse (e il biglietto costa appena un paio di euro!).
Un’altra attività proposta dal parco è lo zoo, che si trova a pochi passi dal museo della natura. Sinceramente non sono una grande fan degli zoo, ma senz’altro è modo semplice e alla portata di tutti per vedere alcuni dei grandi mammiferi del parco (anche se vederli in natura è un’altra cosa, eh). All’interno della gabbie potrete vedere cervi, lupi, orsi e l’immancabile bisonte europeo, star assoluta del parco.
Visitare la casa di Ded Moroz, il babbo natale bielorusso
Quando la mia amica bielorussa mi ha parlato per la prima volta della casa di Ded Moroz ho avuto subito una certezza: ci dovevo assolutamente andare! Una piccola introduzione per chi non conoscesse questo personaggio tipico del folklore russo. Ded moroz (in russo Дед Моро́з, letteralmente “papà gelo”) è un mito di origine pagana molto simile alla tradizione occidentale di Babbo Natale. Secondo la leggenda Ded Moroz sarebbe la personificazione dell’inverno e girerebbe sempre accompagnato dalla nipote e assistente Sneguročka (in russo Снегурoчка, letteralmente “nevina”). La sera di capodanno gira a bordo di una slitta trainata da tre cavalli a portare regali ai bambini (vi ricorda qualcosa?). Durante gli anni del comunismo il partito ha insistito molto sulla tradizione di Ded Moroz, portandola in tutti i paesi dell’URSS come alternativa alle celebrazioni religiose del Natale cattolico (25 dicembre) e di quello ortodosso (7 gennaio). Per questa ragione se chiedete chi sia Ded Moroz da Turkmenistan alla Lettonia, tutti sapranno perfettamente di chi si parla! In alcuni paesi la tradizione si è persa: per esempio in Polonia, paese molto religioso, si festeggia ancora il Natale tradizionale cattolico. Ma in Russia o in Bielorussia non esiste un capodanno senza Ded Moroz.
La casa originale di Ded Moroz dovrebbe trovarsi in Russia, a Velikij Ustjug, ma per i bielorussi la sua residenza fissa è proprio nella Belovezhskaya Pushcha. Insomma, diciamo che si tratta della versione locale del villaggio di Santa Claus a Rovaniemi, in Finlandia. Al father frost estate si arriva ad orari prestabiliti, prendendo parte ad un tour in autobus (si trova a 6 km dall’ingresso del parco, quindi no – non lo potete raggiungere altrimenti). Una volta scesi, si ha a disposizione circa un’ora e trenta, che ovviamente non si può passare a girare liberamente (siamo in Bielorussia, che diamine!). Dal cancello d’ingresso fino all’uscita ogni circa 20 metri c’è un personaggio in costume (che parla unicamente russo) e che propone ai bambini dei giochi e racconta loro tutti i segreti della casa di Ded Moroz. Dovrete urlare in coro per farvi aprire dal guardiano, girare tre volte intorno ad una capanna come porta fortuna e rispondere a domande varie. Il tutto fino al lieto momento in cui incontrerete lui, la star della giornata, che vi farà cantare in coro una filastrocca intorno all’albero dei regali.
Mi rendo conto che se non capite il russo (ma forse anche se lo capite) forse non sarà il massimo per voi, io ovviamente ero pazza di gioia. L’età media dei partecipanti al tour è stata notevolmente alzata dalla nostra presenza, dato che eravamo gli unici adulti non accompagnati da infanti. Oltre a questo il parco offre un negozio di souvenir e un fast food dal gusto davvero davvero sovietico. Il biglietto per la visita costa veramente poco (12,00 rubli, circa 5 euro) e all’uscita vi regaleranno anche un biscotto ricordo con la foto di ded Moroz e Snegurocka.
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